Pensavate non avremmo più sentito musica koreana dopo PSY con Gangnam Style? Ebbene, vi sbagliate. Se c’è un genere che sta ottenendo sempre più apprezzamenti, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, è proprio il K-Pop o Korean Pop.
Possiamo considerarlo un vero e proprio fenomeno che genera sempre più consensi e che si sta diffondendo a macchia d’olio. Se prima erano pochi coloro che sapevano dell’esistenza di questo tipo di musica, ora sempre più persone si avvicinano ad esso.
Il K-Pop sta spopolando anche grazie a band come BTS (boy band formata da sette ragazzi) e Blackpink (girl band formata da quattro ragazze). Queste due band sono le più famose e formano solo la punta dell’iceberg, ma tutto ciò è un vero e proprio movimento in fermento, che dà vita alla cosiddetta “Korean Wave”, onda coreana che sta travolgendo i mercati musicali.
Molti di questi cantanti arrivano al successo grazie ad internet ed alla condivisione social, raggiungendo anche chi non avrebbe potuto conoscere il genere prima.
Se fino a qualche anno fa artisti come PSY venivano considerati strani dalla maggioranza, ora il loro successo è considerato normale. Anzi, oramai gli artisti K-pop presentano i loro lavori prima al pubblico occidentale e poi alla Corea stessa.
In fondo, nonostante i testi in lingua coreana ai più incomprensibile, le melodie sono molto orecchiabili e richiamano il pop occidentale. Non mancano testi con un mix tra inglese e coreano e alcune collaborazioni con artisti americani come Halsey, Dua Lipa e Ed Sheeran, che hanno senz’altro contribuito al crescere della popolarità del genere.
In ogni band K-Pop vi è una specializzazione dei membri: ognuno di essi ha un ruolo ben specifico a cui sottostare. I ruoli principali sono il Vocalist, il Rapper, e Dancer. C’è poi il Visual (volto del gruppo) ed il Maknae (il più giovane e dolce). Le band solitamente sono formate anche da tredici membri, mentre partono da un minimo di quattro o cinque.
Per i Coreani la musica non è tanto un fatto di pura ispirazione o di un urgente bisogno di esprimersi, ma si traduce in duro lavoro che richiede una lunga preparazione e molta disciplina. Se un giovane coreano vuole entrare a far parte di una band, deve partecipare a delle audizioni, organizzate annualmente dalle più grandi agenzie di talenti. Se passano queste selezioni, ricevono una preparazione che dura anni, e che insegna loro canto, ballo e le lingue straniere. Il risultato è una perfezione che tocca tutti gli ambiti: la canzone, il video, l’abbigliamento, le coreografie e i cantanti stessi.
Insomma, il K-Pop è passato da essere un genere di nicchia ad uno di massa. E’ solamente un fenomeno passeggero o è destinato a diventare uno dei generi più ascoltati nel futuro? Questo potrà dircelo solo il tempo. Nel mentre, ascoltiamo uno dei brani di più successo dei BTS: Boy with Luv, che in sole tre settimane ha collezionato quasi 300 milioni di visualizzazioni su Youtube.